Il lavoro in quota: fattori di rischio e misure preventive

Il lavoro in quota: fattori di rischio e misure preventive

Quando si parla di lavori in quota ci si riferisce a qualsiasi attività che comporti un'esposizione del lavoratore ad una quota superiore ai due metri rispetto ad un piano stabile.

Questo settore è di fatto uno tra i più esposti a situazioni di rischio gravi che possono comportare il più delle volte anche incidenti mortali.

Ogni datore di lavoro è dunque obbligato per legge a mettere in sicurezza chi opera in tali ambiti, e in caso di incidenti è ritenuto responsabile fino a prova contraria.

La normativa di riferimento è il Titolo IV capo II del D.Lgs 81/08 che disciplina la valutazione dei rischi e tutte le misure di prevenzione da attuare al fine di evitare incidenti in alta quota. 

Le tipologie di rischio da dover considerare nella valutazione sono quattro.

 

1. Rischio prevalente

La caduta dall’alto è chiaramente il rischio più frequente per chi lavora in quota; si parla infatti di rischio prevalente poiché è il rischio connesso ad una possibile caduta.

 

2. Rischio da sospensione

In questo caso si è soliti distinguere tra: sospensione cosciente o sospensione inerte.

Nella sospensione cosciente, la cui durata può essere più o meno lunga, l’imbracatura può costringere i vasi sanguigni e ostacolare il ritorno venoso con un rischio per la salute del lavoratore.

Nella sospensione inerte invece, il soggetto ha già perso conoscenza e l'imbracatura stessa può diventare pericolosa per il lavoratore poiché potrebbe compromettere le sue funzioni vitali.

 

3. Rischio ambientale

L'ambiente stesso di lavoro può essere caratterizzato da elementi di pericolosità, magari per la sua particolare conformazione, o a causa delle condizioni meteorologiche.

La valutazione dei rischi si rivela fondamentale nell'individuare i possibili pericoli, al fine di attuare tutte le misure preventive più adeguate.

 

4. Rischi concorrenti

In questa categoria fanno parte tutti i rischi di minore gravità che possono causare una caduta, come ad esempio, l'uso di calzature con una scarsa aderenza, oppure una visibilità ridotta.

 

Misure preventive

Se la regola principale per garantire la sicurezza sul lavoro è quella di eliminare alla radice i fattori di rischio, questa è una soluzione difficilmente applicabile per i lavori in quota. 

Per quanto concerne la prevenzione e la protezione dei lavoratori, le misure preventive dovranno tener conto di:

  • verifica delle condizioni di salute dei lavoratori attraverso degli appositi certificati di idoneità psico-fisica;
  • adeguata formazione da parte del datore di lavoro verso i propri operai al fine di addestrarli, non solo per svolgere mansioni specifiche in quota, ma anche per le eventuali operazioni di soccorso;
  • adozione per ogni lavoratore di dispositivi collettivi e individuali.

La riduzione del rischio di caduta dall’alto prevede la sua eliminazione attraverso l’ausilio di dispositivi di protezione collettiva.

Il Testo Unico sottolinea l’importanza prioritaria di dispositivi di protezione collettiva come parapetti o reti di sicurezza.

Ma nel caso in cui, a seguito di un'attenta valutazione dei rischi, venisse rilevato un rischio residuo, sarà compito del datore di lavoro munire i propri operai anche di dispositivi di protezione individuale.

Si riveleranno dunque fondamentali: imbracature, punti di ancoraggio, dispositivi anticaduta, funi di posizionamento, moschettoni, assorbitori di energia. Naturalmente non dovranno mancare: caschi, guanti e calzature apposite.

RIKO expert
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