Lavoratori in quota: come proteggersi dalle cadute

Lavoratori in quota: come proteggersi dalle cadute

Ancora oggi, il settore dei lavori in quota si rivela uno tra i più rischiosi dove purtroppo accadono incidenti mortali.
Secondo delle statistiche, ogni giorno in Europa un operaio muore in seguito ad una caduta dall'alto.

Solitamente gli ambienti che richiedono un'attenzione particolare nel rispettare le norme e prevenire i fattori di rischio sono cantieri temporali e mobili, dove la percentuale di infortuni è particolarmente alta.

Quando si parla di lavoro in quota ci si riferisce un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.

Il D.Lgs. n. 81/2008, stabilisce che, i lavori in quota nei cantieri temporanei o mobili devono essere eseguiti in condizioni di sicurezza ed ergonomiche per tutti i lavoratori.

Eventi accidentali, come la perdita di equilibrio, possono portare a conseguenze davvero gravi se non sono state messe in atto le necessarie misure di sicurezza.

Le misure tecniche e organizzative capaci di impedire questo genere d’infortunio sono note da tempo: infatti il d.lgs 81/08 detto Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro distingue due tipi di dispositivi di ancoraggio o sistemi anticaduta:

• I primi non sono installati in modo permanente, ma sono amovibili e trasportabili dal lavoratore.
Si parla in questo caso di Dispositivi di protezione individuale (DPI), che devono presentare una serie di caratteristiche, come essere portati in loco e messi in opera dal lavoratore, per poi essere rimossi dal lavoratore stesso.

• I secondi, al contrario, sono dispositivi di sicurezza fissi e al termine dei lavori restano nella struttura anche se possono presentare alcune componenti rimovibili perché avvitate ad un supporto.

Il Testo Unico sicurezza sul lavoro definisce quanto siano importanti questi DPI per tutti quei lavori con il rischio di caduta dall’alto.

Mentre un tempo, un dispositivo anticaduta era costituito da una semplice cintura allacciata in vita, oggi un DPI si caratterizza da un’imbracatura con cosciali e bretelle, solidale con una cintura, collegato a un cordino fisso o altro dispositivo che, a sua volta, sia assicurato, direttamente o mediante una linea di vita a un idoneo ancoraggio fisso che può trovarsi su parti fisse delle opere stabili o provvisionali.


Per legge, i DPI devono:

• essere adeguati ai rischi da prevenire (senza costituire un rischio maggiore);

• essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo lavorativo;

• tenere conto delle esigenze ergonomiche e di salute dei lavoratori;

• essere compatibili tra loro, qualora i rischi siano molteplici e sia necessario l'utilizzo in contemporanea di più DPI;

• essere facili da indossare e da togliere in caso di emergenza.

Nel caso di una situazione di lavoro in arresto caduta deve essere adoperato il dispositivo di collegamento più opportuno sia per ergonomia che per sforzi trasmessi alla persona, nel caso di una situazione in trattenuta dovrà essere impiegato un dispositivo di collegamento di tipo guidato, e così via.

La normativa assegna gli stessi sistemi anticaduta sia per tetti che per finestre, lucernari, solai, ponteggi e in ogni caso per tutte le varie situazioni in cui l’esposizione al pericolo di caduta dall’alto sia evidente.

RIKO expert
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